Parallelamente all’attività artistica Massimo Fiocco ha praticato fino agli anni ’80 esperimenti di drammaturgia e di narrativa. Dai primi anni ’90 però la pittura è diventata interesse primario, dominato dall’intento di attualizzare la lezione dei maestri del ‘900, rivitalizzandola in un’autonoma esperienza. Per documentare il percorso iniziale ecco alcune delle sue opere che testimoniano l’esordio divisionista, mai disgiunto da una scelta d’immediatezza espressiva che, nell’arco di pochi anni, è approdata in una dichiarata volontà di appropriazione della realtà pittorica, senza mediazioni che ne limitassero la rivisitazione in chiave post-novecentista.
Si vedano le opere, Natura Morta con Tromba (1993), Rocce sul Lago di Albano (1994) esposte nel febbraio del 1996 all’Agostiniana a Roma e le opere Nel Bosco (1998), Stagno (1998) e Vecchio Tronco (1999) esposte in una personale nella galleria di Sergio Lazzari nel ’99.
Particolare importanza ha avuto per l’artista, nei primi mesi del 2000, la visione della mostra “I Cento Capolavori dell’Ermitage”, tenutati presso le Scuderie del Quirinale a Roma, che gli ha consentito di osservare da vicino i maestri dell’Impressionismo.
Quell’esperienza ha rafforzato in lui una ricerca di autenticità che si traduce in una forte esigenza di coerente orchestrazione dei temi più congeniali al suo temperamento, dai paesaggi alle nature morte.
- Paesaggio Divisionista – 1991 – Olio su Tela –
- Villa Borghese – 1991 – Olio su Tela – 60×80
- Sul Lago di Albano – 1993 – Olio su Tela 80×60
- Eucalipto – 1997 – Olio su Tela – 60×50
- Ripe Rosse – 2000 – Olio su Tela – 70×90
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